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SantaCorona

Ampliamento del museo e piazza Santa Corona

Il carattere dell’area di concorso, indissolubilmente legato alle distruzioni belliche, impone al progetto di considerarne il valore urbano e architettonico. La volontà di prevedere in questo luogo una piazza è legata alla necessità di attraversare longitudinalmente l’area, e quindi di aprire al passaggio pubblico il complesso di Santa Corona.
Passare attraverso il convento significa spostare l’ingresso principale ne suo baricentro e, da qui, ripensare al sistema dei percorsi mussali dell’intero complesso.
Il chiostro grande diventa, nel suo lato meridionale, un passaggio pubblico nelle ore di apertura del museo, mentre, sul fronte orientale, un nuovo ingresso introduce alla piazza pensata con una forte valenza simbolica e capacità attrattiva. Nell’individuare le modalità di costruzione della piazza il progetto ha inteso letteralmente “chiudere il cratere” lasciato dalle bombe con l’intento , in primo luogo, di creare un nuovo paesaggio che rimandasse metaforicamente alla distruzione e alle fratture belliche.
La piazza si costruisce attraverso ampie superfici di pietra elaborate a partire dalla composizione e dalle geometrie del dipinto “Il mare e il ghiaccio” di Friedrich. Ampie lastre di pietra stratificano la piazza e si sollevano fino a diventare degli edifici. La piazza si presenta come un organismo complesso articolato in tre livelli.
In corrispondenza del livello più basso, su contrà Canove Vecchie, si trova la piazzetta antistante il volume della sala conferenze e i percorsi di collegamento al museo e ai parcheggi; alcuni alberi segnano il percorso della strada e costituiscono una quinta sporadica verso la piazza.
Il livello intermedio è costituito da un piano leggermente inclinato che sale verso il museo con terrazzamenti e contropendenze. Scale, gradinate e piani inclinati costituiscono la rete di percorsi necessari a superare andamenti variabili e dislivelli che caratterizzano la piazza.
L’intorno immediato è costituito da edifici basso, tra cui gli edifici che ospitano i nuovi uffici del tribunale, il bar-ristorante e la sala conferenze, che non ostacolano la vista dell’abside di Santa Corona e del profilo del convento.
Il livello più alto infine si trova alla quota del museo dove la piazza si articola in terrazze che includono l’area del bar e la zona antistante l’ingresso del museo.
La copertura della sala conferenze, praticabile e terrazzata, offre uno spazio adatto a ospitare attività musicali e teatrali all’aperto, oltre che uno splendido belvedere sull’abside e il campanile della chiesa.
All’interno del complesso il progetto, attenendosi alle richieste del bando, propone la ricomposizione dei chiostri di Santa Corona, la ricostruzione filologica della biblioteca dominicana, l’ampliamento e il riordino delle sezioni naturalistica e archeologica del museo, oltre all’inserimento di sale per esposizioni temporanee, di un bookshop e della caffetteria.
Progettista.

Progetto premiato

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